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08
Apr

Tutelare il personale provinciale nel passaggio alla Regione

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I problemi dei lavoratori delle Province interessati dalla riforma istituzionale che prevede lo scioglimento degli enti e la nascita delle Città Metropolitane sono al centro di tre ordini del giorno approvati all’unanimità dal Consiglio regionale. Il primo impegna a tutelare, sotto ogni forma, il personale della formazione professionale assicurando ai lavoratori le medesime garanzie dei colleghi impegnati in altre funzioni, in questa fase e in futuro, a prescindere da qualsiasi collocazione operativa, al fine di evitare discriminazioni di trattamento tra lavoratori delle funzioni delegate.

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08
Apr

Via libera al riordino delle funzioni delle Province. Parte del personale alla Regione

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b2ap3_thumbnail_palazzo-provincia-di-genova.jpgLa Regione riassorbe le funzioni in passato delegate alle Province in alcune materie: caccia, pesca, turismo, formazione e difesa del suolo. E' infatti stato approvato il disegno di legge 388: ”Disposizioni di riordino delle funzioni conferite alle Province in attuazione della legge 7 aprile 2014 n.56 (Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni)”. La legge prevede anche il riassorbimento del personale che attualmente sta svolgendo le funzioni delegate nella Città metropolitana e nelle 3 Province Hanno votato a favore 22 consiglieri, 3 contro e 4 si sono astenuti. 

Nella foto, la sede della disciolta Provincia di Genova

 

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07
Apr

Nuova legge urbanistica. Nasce la pianificazione metropolitana

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b2ap3_thumbnail_urbanistica.jpgIn una delle ultime sedute della legislatura è stata profondamente rivista la legge urbanistica regionale. La revisione intitolata: “Modifiche della legge regionale 4 settembre 1997 n. 36 e successive modificazioni (Legge Urbanistica Regionale)” consiste nella rivisitazione, razionalizzazione e semplificazione, sia di alcuni contenuti degli strumenti di pianificazione del territorio previsti per il livello regionale, provinciale e comunale – con contestuale introduzione della pianificazione della Città Metropolitana. Vengono inoltre previste nuove  procedure di formazione dei piani. La legge è stata approvata a maggioranza l’astensione dei consiglieri di Forza Italia, Lega Nord Liguria-Padania, Liguria Libera, di Aldo Siri (Lista civica Biasotti) e Andrea Stimamiglio (gruppo misto).  

Nel merito, si prevede che venga varato il Piano Territoriale Regionale (PTR) e si assicura il raccordo dei piani urbanistici comunali (PUC) con le recenti disposizioni statali relative sia al riassetto istituzionale degli Enti locali intermedi tra Regione e Comuni (e, cioè, Città Metropolitana e Province), sia all’obbligo di ricorso per i Comuni, fino a 5mila abitanti, a forme di esercizio associato delle funzioni di pianificazione urbanistica ed edilizia. La legge intende inoltre eliminare le sovrapposizioni di contenuti tra piani territoriali di competenza della Regione, della Città Metropolitana, delle Province, e piani urbanistici dei Comuni; razionalizza i procedimenti di formazione ed approvazione sia dei piani territoriali di livello regionale, metropolitano e provinciale e sia, soprattutto, dei piani urbanistici comunali.

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26
Feb

Piu' risorse per il riordino delle Province

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E’ stato approvato all’unanimità un ordine del giorno, primo firmatario Antonino Oliveri del Pd, relativo al riordino delle funzioni provinciali. Nel documento si impegna la giunta “a chiedere al Governo di garantire che il riordino delle funzioni possa avvenire secondo l’originario disegno riformatore nel rispetto delle garanzie previste dalla legge n. 56 del 2014; di rivedere le norme della legge di stabilità 2015 che impongono tagli alle risorse finanziarie e alle dotazioni organiche delle Province e delle Città metropolitane; di garantire la sostenibilità finanziaria del sistema degli Enti locali e  delle Regioni al fine di evitare che le riduzioni di spesa imposte nel corso del triennio 2015-17 possano determinare squilibri di bilanci tali da determinare possibili ulteriori esuberi di personale conseguenti a situazioni di dissesto”.

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05
Feb

Sì alle modifiche dello Statuto: in Regione meno assessori, consiglieri e membri dell'Ufficio di presidenza, abolita la Consulta statutaria

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b2ap3_thumbnail_palazzo-de-ferrari-ph-merlo-021016-55_20150205-104941_1.JPGCon 24 voti favorevoli (maggioranza e Ncd) e 8 contrari (FI, Lega Nord Liguria-Padania e Liste civiche per Biasotti presidente) ) è stata approvata la Proposta di legge 365 di iniziativa dei consiglieri regionali compnenti l'Ufficio di presidenza Boffa, Donzella, Morgillo, Conti e Bruzzone: “Modifiche e integrazioni alla legge statutaria 3 maggio 2005, n. 1 (Statuto della Regione Liguria)”. Molte le novità tutte volte all'obiettivo di ridurre i costi e semplificaqre la struttura della Regione. 

Il numero di consiglieri scende da 40 a 30, gli assessori da 12 a 7. Viene abolita la Consulta statutaria e vengono attribuite all’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale le funzioni relative al giudizio di ammissibilità dell’iniziativa popolare o del referendum e l’accertamento della chiarezza e dell’univocità del quesito referendario. Anche la composizione dell’Ufficio di presidenza viene ridotta da 5 a 3 membri: presidente, vicepresidente e segretario. 

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22
Dic

Stabilizzare i lavoratori precari delle Province

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Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno sottoscritto da consiglieri di maggioranza e opposizione che impegna la giunta a “sensibilizzare il governo affinché preveda nei propri provvedimenti di imminente, prossima approvazione la stabilizzazione dei lavoratori precari provinciali in analogia con quanto previsto dalla legge 124 del 2013 per la stabilizzazione dei precari degli altri enti pubblici; a porre in essere iniziative volte a favorire la stabilizzazione dei lavoratori precari delle province liguri di Imperia Genova e La Spezia; a intraprendere tutte le iniziative necessarie a consentire nelle more dei processi di stabilizzazione dei lavoratori precari delle Province di Imperia Genova e La Spezia la proroga fino al 31 dicembre 2016 dei contratti di lavoro a termine così come previsto dall’articolo 4 comma 9 della legge 125 del 20913 di conversione con modificazioni del dl 101 del 2013 per i precari degli altri enti pubblici” 

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