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07
Apr

Nuova legge urbanistica. Nasce la pianificazione metropolitana

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b2ap3_thumbnail_urbanistica.jpgIn una delle ultime sedute della legislatura è stata profondamente rivista la legge urbanistica regionale. La revisione intitolata: “Modifiche della legge regionale 4 settembre 1997 n. 36 e successive modificazioni (Legge Urbanistica Regionale)” consiste nella rivisitazione, razionalizzazione e semplificazione, sia di alcuni contenuti degli strumenti di pianificazione del territorio previsti per il livello regionale, provinciale e comunale – con contestuale introduzione della pianificazione della Città Metropolitana. Vengono inoltre previste nuove  procedure di formazione dei piani. La legge è stata approvata a maggioranza l’astensione dei consiglieri di Forza Italia, Lega Nord Liguria-Padania, Liguria Libera, di Aldo Siri (Lista civica Biasotti) e Andrea Stimamiglio (gruppo misto).  

Nel merito, si prevede che venga varato il Piano Territoriale Regionale (PTR) e si assicura il raccordo dei piani urbanistici comunali (PUC) con le recenti disposizioni statali relative sia al riassetto istituzionale degli Enti locali intermedi tra Regione e Comuni (e, cioè, Città Metropolitana e Province), sia all’obbligo di ricorso per i Comuni, fino a 5mila abitanti, a forme di esercizio associato delle funzioni di pianificazione urbanistica ed edilizia. La legge intende inoltre eliminare le sovrapposizioni di contenuti tra piani territoriali di competenza della Regione, della Città Metropolitana, delle Province, e piani urbanistici dei Comuni; razionalizza i procedimenti di formazione ed approvazione sia dei piani territoriali di livello regionale, metropolitano e provinciale e sia, soprattutto, dei piani urbanistici comunali.

In particolare per i piani comunali è stata prevista: l’eliminazione dell’attuale articolazione del procedimento di formazione del PUC nelle due distinte fasi relative all’adozione del progetto preliminare e del progetto definitivo, con l’introduzione, invece, di un procedimento unico, assicurando, al contempo, la necessaria integrazione con le procedure di valutazione ambientale strategica (VAS); l’inserimento di una nuova tipologia di piano urbanistico comunale semplificato conforme ai piani territoriali di livello sovracomunale, con conseguente assoggettamento ad una procedura di approvazione più semplificata. La nuova legge introduce una più aggiornata individuazione delle tipologie di standard urbanistici; nuovi strumenti a disposizione dei Comuni per inserire nei PUC regole volte a favorire l’attuazione di politiche di rinnovo e rigenerazione urbana, associate alla messa in sicurezza del territorio costruito; agevola i Comuni non ancora dotati di PUC (e nei quali, quindi, vige ancora il PRG) a dotarsi di strumenti urbanistici adeguati alla nuova disciplina introdotta dalla riforma mediante modalità procedurali semplificate, ricalibrando al contempo le misure restrittive all’attività di pianificazione e all’attività urbanistico-edilizia oggi operanti nei confronti di tali Comuni in base alla vigente legislazione; introdurre un’apposita normativa per consentire che i PUC adottati dai Comuni prima dell’entrata in vigore della riforma possano essere conclusi con le più celeri procedure previste dalla nuova legge regionale.

Durante la discussione, sono stati approvati diversi emendamenti proposti dalla giunta e uno di Sergio Scibilia (Pd), teso a rafforzare le azioni  di prevenzione del dissesto e quelle per il mantenimento e la riqualificazione del patrimonio agricolo-rurale.  Respinti invece diversi emendamenti presentati da Alessandro Benzi e Andrea Stimamiglio del gruppo misto. Uno in particolare proponeva di fissare nella legge dell’urbanistica precise clausole relative alla distanza da mari e fiumi da rispettare in caso di edificazioni.

L’assessore all’urbanistica, Gabriele Cascino ha ribattuto che la legge sull’urbanistica non è la “sede” ideale per dare indicazioni “tout court” in questo senso. Le distanze – ha precisato – devono essere fissate dai singoli piani sulla base di precisi studi e calcoli e non in maniera indifferenziata, ma a seconda della morfologia del territorio.

Nella discussione sono intervenuti: Roberto Bagnasco (Forza Italia), relatore di minoranza, Aldo Siri (Liste civiche Biasotti); Massimo Donzella (Pd), Gino Garibaldi (Popolari per la Liguria), Marco Melgrati (Forza Italia) e Andrea Stimamiglio (Gruppo misto). 

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