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26
Feb

Nuovo distretto Artigianale ad Albisola, sì al cambiamento del Piano paesistico

Inviato il

b2ap3_thumbnail_ceramica2.jpgAll’unanimità è stata approvata la proposta di delibera “Nulla-osta ai sensi dell’articolo 69 della legge regionale 4 settembre 1997, n. 36 (legge urbanistica regionale) a variare il Piano Territoriale Di Coordinamento Paesistico in sede di approvazione del Piano Urbanistico Comunale del Comune di Albisola Superiore relativamente ad aree Ani-Ma delle quali si propone il passaggio a regime normativo di trasformabilita’”. Il nuovo insediamento artigianale verrà realizzato nel comune di Albisola Superiore sulla riva destra del torrente Sansobbia. Un’area fino ad oggi classificata "Area non insediata in regime normativo di mantenimento" e in parte costituta da un’area verde non edificabile.

 

La delibera prevede il permesso con diverse di prescrizioni regionali a modificare il Piano territoriale di coordinamento paesistico così come proposto dal Consiglio comunale di Albisola. Quest'ultimo aveva motivato l’istanza con il proposito di creare nel proprio territorio un’area idonea a favorire l’insediamento di attività produttive-artigianali individuando la zona compresa tra la Cava Beata (in attività) e la cava Olmo (dismessa), sia per la sua localizzazione sia perché interessato da pregressi fenomeni di degrado.

In particolare la nuova area industriale, è finalizzata anche all’eventuale richiesta di aree per la rilocalizzazione di attività presenti nel territorio comunale quali ad esempio la Fabbrica Albisolese Ceramiche (F.A.C.), nell’ambito di una più ampia ipotesi di riconversione dell’attività esistente. Ovvero di insediamento di nuove attività o il ritorno di  altre aziende storiche della tradizione albisolese (Piral– Le Vaselle).

La variante persegue la finalità di rivitalizzare il comparto della produzione delle ceramica che tradizionalmente si sviluppava lungo il Sansobbia, non escludendo la possibilità di inserire anche altre attività produttive. A seguito delle prescrizioni regionali, la delibera originaria è stata modificata individuando in modo più chiare le volumetrie ammissibili ed escludendo eventuali premialità inizialmente concesse, fermo restando l’eventuale revisione delle volumetrie in sede di approvazione del progetto attuativo al fine di migliorare l’inserimento paesaggistico.

Tra le opere di urbanizzazione a carico degli attuatori, sono state inoltre previste difese e arginature lungo il torrente Sansobbia e il Rio Restrengo. Il primo costeggia l’area di prevista industrializzazione, il secondo l’attraversa.

Al fine di ridurre il suo impatto, la possibile urbanizzazione viene mantenuta sotto laisoipsa (curva di livello ) dei 50 metri sul livello del mare. Tutto il progetto dovrà ridurre al massimo il rischio idraulico. In particolare fino a una distanza di 20 m dal rio Restrengo, l'edificabilità è condizionata all'esecuzione di studi idraulici ed alla definizione di dettaglio delle fasce di inondabilità. In ogni caso nel’area non ci sono zone classificate come esondabili.

Marco Melgrati ha dichiarato che il gruppo di Forza Italia è da sempre sensibile a varare  modifiche al Ptcp in particolare laddove delle aree vengono definite Ani – Ma, cioè di inedificabilità assoluta.

Anche Aldo Siri (Liste civiche per Biasotti presidente) ha detto di votare a favore perché privo di preclusioni mentali rispetto a scelte delle pubbliche amministrazioni che vanno ad eliminare situazioni di degrado e consentire lo sviluppo dell’occupazione.

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