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04
Giu

Lo stabilimento Agnesi deve avere un futuro produttivo

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b2ap3_thumbnail_marchio-pasta-Agnesi.jpgLa drammatica situazione della Agnesi di Imperia è stata al centro di un incontro fra una delegazione dei lavoratori, i capigruppo e la giunta regionale.  

Al termine l'assemblea regionale ha approvato all'unanimità un ordine del giorno. Il documento impegna la giunta a “costituire un tavolo di confronto, presieduto dalla Regione Liguria, con la partecipazione delle altre istituzioni locali, dell’Azienda, dei rappresentanti dei lavoratori, per il rilancio della filiera agro-alimentare del ponente ligure, che veda la produzione della pasta al centro dell’interesse della filiera stessa; a chiedere l’apertura di un tavolo di confronto con il Ministero dello Sviluppo economico affinché l’importante realtà locale sia tutelata e valorizzata a livello nazionale; a individuare misure economico-finanziarie per il rilancio del settore; affinché la Regione Liguria tuteli e garantisca l’utilizzo produttivo-industriale dell’area su cui sorge lo stabilimento del Pastificio Agnesi”.

L’ordine del giorno ricorda che il gruppo Colussi ha dichiarato che intende chiudere l’attività produttiva dello storico pastificio in funzione dal 1824, in cui lavorano 130 persone con un indotto di altre 200 unità, e che la produzione di pasta di semola, insieme a quella dell’olio di oliva rappresenta “ nel mondo intero la dieta mediterranea, vanto della nostra cultura culinaria e agro-alimentare”

All’incontro, coordinato dal presidente del Consiglio regionale Michele Boffa  hanno partecipato i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil degli alimentari, il vicepresidente Claudio Montaldo e gli assessori Barbagallo, Cascino, Guccinelli, Paita e l’assessore al lavoro Enrico Vesco. Quest'ultimo ha spiegato che fino ad oggi i tavoli di confronto a livello locale con l’azienda non hanno dato alcun risultato: «Il gruppo Colussi ha espresso motivazioni tecniche e progetti industriali vaghi e poco comprensibili. L’unica cosa chiara è la volontà di dismettere lo stabilimento di Imperia per la produzione di pasta, per altro collocato a poche decine di metri dallo scalo marittimo».  L’assessore allo Sviluppo economico e all’industria Renzo Guccinelli ha spiegato che, in assenza di un piano industriale credibile, la Regione non può e non vuole erogare sostegni di sorta. L’assessore all’urbanistica Gabriele Cascino ha assicurato che in assenza di garanzie occupazionali e produttive non saranno accolte proposte di modifica della destinazione d’uso delle aree e degli edifici oggi occupati dalla Agnesi, chiudendo così la porta a ogni ipotesi speculativa. L’assessore all’agricoltura Giovanni Barbagallo ha sostenuto che, se il gruppo Colussi vuole abbandonare Imperia, deve mettere in vendita sia la fabbrica che il marchio Agnesi garantendo così la possibilità per un nuovo imprenditore di subentrare.

Giancarlo Manti (Pd) ha definito paradossale che ha pochi mesi dall’esposizione universale sull’alimentazione di Milano e mentre ovunque si consiglia la dieta mediterranea venga dismesso un marchio con il prestigio e la tradizione di Agnesi. Dobbiamo avviare un tavolo che affronti il rilancio della filiera agro-alimentare. Marco Melgrati (FI) ha assicurato l’appoggio di Forza Italia a tutte le iniziative che diano un segnale forte contro ogni ipotesi di speculazione edilizia sulle aree oggi occupate dalla Agnesi. Marco Scajola (FI) ha detto che della questione deve essere investito il governo e che il Consiglio regionale deve dare un forte segnale di sostegno alla lotta dei lavoratori per salvaguardare occupazione e attività produttiva. Edoardo Rixi (Lega NordLiguria-Padania) ha ricordato che è in corso una operazione di spoliazione e di abbandono dell’intera filiera agro alimentare. Secondo Rixi il problema è nazionale e il governo si deve concentrare sui due tre settori strategici per il paese fra cui proprio l’agroalimentare. Sergio Scibilia (Pd)  ha convenuto che la vertenza ha valore nazionale come il marchio Agnesi e ha invitato il governo a essere presente a Imperia. 

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