Bilancio 2015-2017, sì alle variazioni. 22 milioni per sociale e non autosufficienza, fondi per il biglietto treno-bus
Sistemate, prima del termine della legislatura, una serie di partite finanziarie e contabili che coinvolgono unità di spesa per complessivi 230 milioni di euro. Infatti con 21 voti a favore (centro sinistra e Ncd), 7 contrari (FI e Liste Biasotti) e 1 astenuto (Andrea Stimamiglio, Gruppo misto) sono state approvate le variazioni al Bilancio di Previsione della Regione Liguria per gli anni finanziari 2015-2017. Grazie a nuovi stanziamenti nazionali, vengono destinati 21,8 milioni alle politiche sociali e al fondo per la non autosufficienza.
Sul piano delle entrate, fondi per la copertura delle spese discrezionali sono garantite dall’impiego di 16,9 milioni della quota accantonata dalla manovra fiscale regionale derivante dal minor fabbisogno di copertura dei disavanzi sanitari 2012-2013. Le variazioni tengono conto tra l’altro del mutuo da 20 milioni approvato con le variazioni della legge finanziaria. Il tasso di interesse massimo previsto è del 5,50 per cento annuo, il periodo di ammortamento è di 20 anni. Viene inoltre registrata la vendita di un immobile di proprietà regionale per 750 mila euro.
I finanziamenti sono destinati ai Comuni e ai distretti socio sanitari. Grazie a questi stanziamenti si incrementa di 8 milioni la dotazione del fondo per le gravi disabilità, si dà copertura con 550 mila euro al finanziamento del biglietto integrato Amt-Trenitalia e con un milione e 800 mila euro il fondo affitti per le famiglie bisognose. Anche in questo caso il finanziamento verrà erogato ai Comuni che dovranno predisporre le graduatorie degli aventi diritto.
Con 9 milioni di euro si dà copertura alle quote regionali di cofinanziamento ai programmi comunitari nella nuova programmazione 2014-2020; Previsto anche uno stanziamento di 1,3 milioni a cultura e turismo per i bandi estivi degli spettacoli dal vivo e alcuni grandi eventi.
Luigi Morgillo (Liguria Libera) ha criticato la variazione di bilancio definendola una testimonianza della consueta scorrettezza nei comportamenti dell’assessorato al bilancio e della giunta.