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08
Apr

Varato il piano per la gestione dei rifiuti. Più riciclaggio e bonifiche

Inviato il

b2ap3_thumbnail_discarica_scarpino_5975_cani-Foto-DavidePambianchi_20150408-091406_1.jpgCon il voto favorevole della maggioranza e dei Popolari per la Liguria (gli ex Ncd) e 7 contrari (Forza Italia, Lega, Liguria Libera. Liste Biasotti) è stata approvato il “Piano regionale dei rifiuti e delle bonifiche comprensivo del piano di monitoraggio e dichiarazione di sintesi”.

Gli obbiettivi che si pone il Piano per la riduzione del rifiuto indifferenziato e l’aumento del riciclaggio  in modo da ridurre il  peso delle discariche, creare poli provinciali per produrre biogas e compost di qualità e, infine,  ridurre la frazione inerte da 500 mila tonnellate a poco più di 100 mila.

L’assessore al ciclo dei rifiuti e infrastrutture Raffaella Paita che ha espresso la sua soddisfazione per essere riuscita a varare l’aggiornamento del Piano dei rifiuti: «Questo Piano – ha detto - parte dalla consapevolezza che dobbiamo lavorare sull’impiantistica esistente e provare a mettere a sistema questa impiantistica sulla base di una gestione di carattere regionale dell’Ambito territoriale ottimale e all’interno degli A.T.O. regionali, avere poli di carattere provinciale che siano il più possibile capaci di dare una soluzione ai problemi».  

Secondo l’assessore si deve puntare all’omogeneità dei sistemi gestionali, con una regia più forte da parte della Regione.  

Nel merito la delibera contiene indirizzi e strategie per gestire i rifiuti urbani, quelli speciali e per attuare le operazioni di bonifica delle zone inquinate nell’arco dei prossimi sei anni, indicando le modalità per una evoluzione complessiva del sistema ligure verso gli obiettivi previsti a livello comunitario  e nazionale.

Da questo punto di vista, il Piano regionale è ispirato alle indicazioni comunitarie di gestione dei rifiuti che prevedono una diminuzione della produzione, (-5% al 2016 rispetto al 2012  ed un  ulteriore decremento del 7% fino al 2020), l’incremento del riciclaggio attraverso sistemi più efficaci di intercettazione dei rifiuti differenziati, (con obiettivi di recupero del 50% al 2016 e del 65% al 2020),  e la sostituzione delle discariche con sistemi di trattamento che consentano il recupero di materia e di energia dalla frazione residuale. 

Nell’ambito di un Ato regionale, il sistema di impianti prevede una articolazione su poli provinciali che dovranno comprendere sia impianti di trattamento anaerobico della frazione umida, per ricavare biogas da valorizzare energeticamente e stabilizzare il prodotto per ottenere compost di qualità,  introducendo un sistema in grado di trattare l’umido da indifferenziato ma anche di essere agevolmente convertito al trattamento della frazione umida da differenziata, da incrementare rapidamente.

Il Piano indica una serie di opzioni sul numero e sul tipo di impianti necessari per ogni Provincia proponendo anche una o due ipotesi alternative (questo è il caso di Genova) a seconda delle diverse integrazioni fra i territori. La scelta specifica sarà il frutto di passaggi successivi con gli enti coinvolti: Province, Città metropolitana e Regione stessa.

Sono previsti, infatti, processi, di trattamento per il residuo indifferenziato, per ottenere il combustibile solido secondario da collocare sul mercato industriale, ovvero alla collocazione in  altri cicli di recupero. In discarica dovrà andare solo la frazione inerte del ciclo gestionale, con un passaggio dalle attuali 500mila tonnellate a poco più di 100mila della situazione a regime.

Il ciclo dei rifiuti dovrà favorire il  processo di concentrazione sia a livello di enti locali che di attori della gestione.

Sui rifiuti speciali e sulle bonifiche il Piano illustra la situazione attuale in relazione al quantitativo di rifiuti da costruzioni e demolizioni edilizie, o le situazioni che presentano necessità di intervento, proponendo soluzioni concrete come conseguenza di un accrescimento del patrimonio di informazioni tecniche.

Il Piano regionale include le disposizioni relative all’attuale periodo di emergenza, originato dalla necessità di adeguamento delle discariche alle disposizioni che impongono il pretrattamento dei rifiuti da smaltire. A tal fine è stato incluso un Programma di emergenza per la gestione dei rifiuti in Liguria, che individua le soluzioni basate su accordi interregionali di immediata applicazione, e gli obiettivi ambientali da rispettare per una gestione dei rifiuti in piena conformità con il quadro normativo di settore.

Per le esigenze più immediate, relative al periodo compreso fra fine anno ed inizio 2015  è stata individuata, in accordo con le Regioni Piemonte e Toscana, la possibilità di destinare i rifiuti urbani genovesi ad impianti di trattamento e smaltimento fuori regione, e sono indicate alcune soluzioni gestibili all’interno della Liguria, in termini immediati tramite l’impianto Acam di Saliceti,  ed in prospettiva tramite l’impianto di Ecosavona a Vado Ligure.

Respinto un emendamento di Alessandro Benzi e Andrea Stimamiglio (Gruppo misto) che precludeva qualsiasi ipotesi anche futura di realizzazione del termovalorizzatore.

Nell’ampio dibattito sono intervenuti: Alberto Marsella (Percorsi in Liguria), relatore di maggioranza, Aldo Siri (Liste civiche Biasotti per il presidente), che ha presentato la relazione di minoranza, Marco Melgrati (Forza italia, Luigi Morgillo (Liguria Libera), Edoardo Rixi (Lista civica per Rixi presidente), Lorenzo Pellerano (Liguria Libera),Gino Garibaldi (Popolari per la Liguria).

 

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