Riciclaggio dei rifiuti: nuove misure
Il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge“Misure per lo sviluppo della raccolta differenziata e del riciclaggio”, con 16 voti favorevoli (Centro destra), 7 contrari (Pd e Rete a sinistra) e 6 astenuti (Mov. 5 Stelle).
Il testo contiene misure rivolte alla crescita della raccolta differenziata da parte delle amministrazioni locali alle quali è demandata l’organizzazione dei servizi territoriali di raccolta rifiuti, ed il conseguente riciclaggio.
Tutti i Comuni devono predisporre e presentare il piano per l’incremento della raccolta differenziata ed il riciclaggio, entro il 31 marzo 2016, alla Regione e alla Provincia o Città metropolitana. I Piani in particolare devono indicare i sistemi di raccolta differenziata delle frazioni riciclabili, che consentano di raggiungere risultati di riciclaggio, rispetto al rifiuto prodotto delle medesime frazioni, almeno del 45 per cento al 2016 e del 65 per cento al 2020 in termini di peso. Per il Comune di Genova la percentuale da raggiungere entro il 2016 è del 40 per cento e del 65 per cento al 2020.
La percentuale relativa al 2016 si calcola nell’ultimo quadrimestre dell’anno.
I programmi dei Comuni devono anche indicare le azioni e gli interventi finalizzati al riciclaggio in loco della frazione organica prodotta tramite sistemi di compostaggio domestico o di comunità. Si devono prevedere sistemi di tariffazione puntuale a fronte del servizio dei rifiuti urbani, parametrati alla quantità di rifiuto indifferenziato prodotto.
I Comuni che non abbiano ottenuto i risultati di riciclaggio sopracitati, sono tenuti al versamento di un contributo, pari a 25 euro per ogni tonnellata di rifiuto raccolto in modo indifferenziato, e conferito a sistemi di smaltimento, a concorrenza del quantitativo mancante rispetto alle sopracitate percentuali di riciclaggio. Le somme versate dai Comuniper il divario rispetto ai risultati obiettivo di riciclaggio sarà destinato a finanziare la realizzazione di programmi comunali per l’organizzazione dei servizi di raccolta differenziata.
I Comuni che non verseranno il contributo, relativo al mancato raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio, nei due anni successivi non potranno partecipare a bandi per ottenere contributi regionali in campo ambientale.
Va evidenziato che, al fine dell’organizzazione dei servizi di gestione integrata dei rifiuti, la Città Metropolitna e le Province possono individuare all’interno del territori di propria competenza, dei “bacini di affidamento” con caratteristiche di omogeneità territoriale ed un congruo numero di abitanti, tali da renderli sostenibili dal punto di vista della qualità del servizio e della sua economicità, designando, qualora ritenuto opportuno, un Comune capofila
Per facilitare i Comuni nell’attuazione degli obiettivi prefissati, si prevede la possibilità della rimodulazione dei contratti tra i Comuni ed i gestori del servizio di raccolta e smaltimento, per consentire l’inserimento di misure tese a migliorare differenziata e riciclaggio, quali, ad esempio, la raccolta porta a porta.
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