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26
Nov

Riciclaggio dei rifiuti: nuove misure

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b2ap3_thumbnail_cassonetti_20151126-160116_1.jpgIl Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge“Misure per lo sviluppo della raccolta differenziata e del riciclaggio”, con 16  voti favorevoli (Centro destra), 7 contrari (Pd e Rete a sinistra) e 6 astenuti (Mov. 5 Stelle).

 Il testo contiene misure rivolte alla crescita della raccolta differenziata da parte delle amministrazioni locali alle quali è demandata l’organizzazione dei servizi territoriali  di raccolta rifiuti, ed il conseguente riciclaggio.

Tutti i Comuni devono predisporre e presentare il piano per l’incremento della raccolta differenziata ed il riciclaggio, entro il 31 marzo 2016, alla Regione e alla Provincia o Città metropolitana. I Piani in particolare devono indicare i sistemi di raccolta differenziata delle frazioni riciclabili, che consentano di raggiungere  risultati di riciclaggio, rispetto al rifiuto prodotto delle medesime frazioni, almeno  del 45 per cento  al 2016 e del 65 per cento al 2020 in termini di peso. Per il Comune di Genova la percentuale da raggiungere entro il 2016 è del 40 per cento e del 65 per  cento al 2020.

La percentuale relativa al 2016  si calcola nell’ultimo quadrimestre dell’anno.

I programmi dei Comuni devono anche indicare  le azioni e gli interventi finalizzati al riciclaggio in loco della frazione organica prodotta tramite sistemi di compostaggio  domestico o di comunità. Si devono prevedere sistemi di tariffazione puntuale  a fronte del servizio  dei rifiuti urbani, parametrati alla quantità di rifiuto indifferenziato prodotto.

I Comuni che  non abbiano ottenuto i risultati di riciclaggio sopracitati,  sono tenuti al versamento di un contributo, pari a 25 euro per ogni tonnellata di rifiuto raccolto in modo indifferenziato,  e conferito a sistemi di smaltimento, a concorrenza del  quantitativo mancante rispetto alle sopracitate percentuali di riciclaggio. Le somme versate dai Comuniper il divario  rispetto ai risultati obiettivo di riciclaggio  sarà destinato a finanziare la realizzazione di programmi comunali per l’organizzazione dei servizi  di raccolta differenziata. 

I Comuni che non verseranno il contributo, relativo al mancato raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio, nei due anni successivi non potranno partecipare  a bandi per ottenere contributi regionali in campo ambientale.

Va evidenziato che, al fine dell’organizzazione dei servizi di gestione integrata dei rifiuti, la Città Metropolitna e le Province possono individuare all’interno del territori di propria competenza, dei “bacini di affidamento” con caratteristiche di omogeneità territoriale ed un congruo numero di abitanti, tali da renderli sostenibili dal punto di vista della qualità del servizio e della sua economicità, designando, qualora ritenuto opportuno, un Comune capofila 

Per facilitare i Comuni nell’attuazione degli obiettivi prefissati, si prevede la possibilità della rimodulazione  dei contratti tra i Comuni ed i gestori del servizio di raccolta e smaltimento, per consentire l’inserimento di misure tese  a migliorare differenziata e riciclaggio, quali, ad esempio, la raccolta  porta  a porta. 

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