E' stato approvato all’unanimità il disegno di legge “Modifiche alla legge regionale 27 dicembre 2018 n. 29 (Disposizioni collegate alla legge di stabilità per l’anno 2019) e altre disposizioni di adeguamento. Il provvedimento prende atto di alcuni rilievi formulati dal Governo delle Disposizioni collegate alla legge di stabilità e fa riferimento a settori diversi. Fra le novità introdotte, il provvedimento stabilisce che possono beneficiare delle assegnazioni di alloggi gli studenti provenienti da fuori regione iscritti ai corsi attivati a Genova dall’università degli studi, alle istituzioni per l’alta formazione artistica musicale e coreutica e agli istituti tecnici superiori con sede in Liguria e in regola con il corso di studi frequentato.
Il Consiglio regionale ha approvato il Disegno di legge 227 “Legge di stabilità della Regione Liguria per l’anno finanziario 2019”. Anche per il 2019 è stato disposto, in coerenza con il “growth act”, che le maggiori risorse derivanti dalle misure della legge di stabilità e dalla gestione del bilancio siano prioritariamente destinate a realizzare gli obiettivi di indebitamento netto, alla riduzione del debito, nonché alla crescita ed agli investimenti. Anche per il 2019, è stata disposta l’adozione di misure di contenimento della spesa di funzionamento regionale e degli enti del “sistema Regione”, con finalità di razionalizzazione e controllo. Per il 2019 l’amministrazione è riuscita, grazie ad un’attenta gestione del bilancio, a far slittare la “clausola di salvaguardia” (posta con la legge finanziaria per il 2015, che prevedeva l’incremento dell’addizionale regionale Irpef, a decorrere dal 1° gennaio 2016), da attivare qualora le manovre finanziarie statali si fossero rivelate insostenibili e non fossero reperite altre risorse per farvi fronte.
Il Consiglio regionale ha approvato il Disegno di legge 229 “Disposizioni collegate alla Legge di stabilità per l’anno 2019”. Il provvedimento contiene misure a favore delle attività colpite dalle mareggiate del 29 e 30 ottobre 2018. Inconsiderazione degli ingenti danni provocati dagli eventi calamitosi del 29 e 30 ottobre 2018, le attività che operano su aree e specchi acquei in concessione demaniale marittima e fluviale possono disporre di una durata della concessione tale da poter accedere al credito per riparare i danni subiti, riprendendo così l’attività e ammortizzare gli investimenti. Gli anni di proroga sono rapportati alla durata del piano di ammortamento, sino a un massimo di 15. L’atto di proroga compete all’Amministrazione che ha rilasciato la concessione (Comune o Autorità di sistema portuale) in applicazione dei criteri definiti con atto della Giunta Regionale.
E’ stato il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ad aprire il convegno “Sostenere la famiglia, sostenere la crescita”, che si è svolto nei giorni scorsi allo Starhotels President, a Genova, organizzato dal Gruppo Misto-Ncd Area Popolare. Il governatore ha rimarcato come in un momento di crisi, qual è quello attuale, la famiglia rappresenta «un ammortizzatore sociale», che si occupa non solo dell’educazione dei figli e della cura degli anziani, ma supplisce anche a quanto non riesce a fare lo Stato, facendosi carico di chi perde il lavoro o di chi il lavoro non riesce a trovarlo. E la politica, che deve saper fare delle scelte – ha ribadito – e la Regione Liguria ha scelto di sostenere attivamente la famiglia, un valore nel quale si riconoscono tutte le forze della coalizione che governa la Liguria.
Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno presentato da Angelo Vaccarezza (FI) che impegna la giunta ad attivarsi con una legge adeguata che tuteli il diritti dei sordi. In particolare il capogruppo di FI impegna il Presidente e la Giunta ad attivarsi per approvare una normativa regionale che favorisca l’eliminazione di ogni possibile barriera nella comunicazione, che garantisca l’accessibilità ai servizi pubblici, dall’ambito socio-sanitario a quello culturale, dai trasporti al dibattito politico. Nel documento si ricorda che tre Regioni italiane (Piemonte, Lazio ed Abruzzo) hanno già approvato fra il 2012 e il 2015 altrettante leggi volte a riconoscere e promuovere la Lingua dei segni italiana nelle scuole e negli uffici pubblici.