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16
Apr

Foibe, la tragedia dei giuliano dalmati

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b2ap3_thumbnail_foiba-basovizza_20150416-141927_1.jpgUna delegazione del Consiglio regionale della Liguria ha vistitato in Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia, i territori dove alla fine della Seconda Guerra Mondiale fu scatenata da parte delle truppe irregolari dell’allora repubblica jugoslava una sanguinosa repressione contro la popolazione di lingua e cultura italiana, che da secoli viveva in quelle zone.  

Migliaia di persone furono gettate nelle foibe, profonde fenditure della roccia carsica che divennero luoghi di morte, oppure furono costrette alla fuga in un esodo di massa di circa 350 mila persone che spopolò città intere fra cui Pola e Fiume.

Molti esuli scelsero di vivere in Liguria.

Nella foto: la delegazione ligure davanti alla foiba di Basovizza

Protagonisti del viaggio sono stati trenta dei 36 studenti liguri di scuola media superiore che hanno vinto la quattordicesima edizione del concorso Il sacrificio degli italiani della Venezia Giulia e della Dalmazia”organizzato dal Consiglio regionale della Liguria.Gli studenti sono accompagnati dai rappresentanti liguri dell’ANVGD (Associazione nazionale Venezia Giulia Dalmazia), in particolare Fulvio Mohoratz, delegato per la Liguria della presidenza nazionale, e Emerico Radmann vicepresidente del Comitato provinciale  di Genova e membro del Comitato esecutivo nazionale. La delegazione ha visitato il Sacrario Militare di Redipuglia  in provincia di Gorizia, il più grande sacrario militare italiano che custodisce le salme di oltre 100 mila caduti della Grande Guerra, e il vicino Sacrario militare di Oslavia, dove sono conservate le spoglie di 57 mila soldati. 

La seconda tappa del viaggio è stata la Risiera di San Saba, lo stabilimento triestino nato nel 1913 per la lavorazione del riso divenuto, dopo l’8 settembre 1943, un campo di raccolta di prigionieri prima della deportazione: lì trovarono la morte ebrei e oppositori politici al regime nazifascista. Gli studenti hanno poi raggiunto la vicina Foiba di Basovizza, dichiarata monumento nazionale nel 1992: era un pozzo minerario profondo 256 metri dove furono gettati centinaia di triestini che si opponevano all’annessione alla repubblica jugoslava. Dopo questa toccante visita la delegazione si è spostata alla Foiba di Monrupino, anch’essa dichiarata monumento nazionale nel 1992, che è una tipica cavità carsica profonda 175 metri.

Il viaggio è proseguito con le visite al Liceo Italiano di Fiume e alla comunità Italiana di Fiume, poi di Rovigno e Pola. L’ultimo giorno del pellegrinaggio è riservato alla foiba di Pisino.

 

  

 

  

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