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17
Set

Enel, difendere lavoratori, qualità e sicurezza del servizio

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b2ap3_thumbnail_lampada.jpgIl Consiglio regionale della Liguria si schiera a fianco dei lavoratori Enel Distribuzione preoccupati per il piano presentato dall’Azienda, che prevede un ridimensionamento delle strutture, soprattutto in Liguria. Una delegazione di lavoratori, che gli esponenti delle diverse organizzazioni sindacali del settore hanno rappresentato al tavolo presieduto dal presidente dell’Assemblea legislativa, Michele Boffa, è stata ricevuto da consiglieri e esponenti della giunta. Si è quindi deciso di procedere in tempi strettissimi nella competente commissione, la IV, attività produttive, ad un incontro con sindacati ed Azienda. Sergio Sciiblia (Pd) che presiede la commissione e che quindi coordinerà i lavori, ha confermato la su volontà di convocare le parti già in questi giorni.

 

Subito dopo il tavolo con i lavoratori, il Consiglio regionale ha approvato un ordine del giorno  in difesa del  lavoro, della qualità e della sicurezza del servizio. Il documento, che ha come primo firmatario Gino Garibaldi (Nuovo centrodestra), è stato sottoscritto da consigliere di maggioranza e minoranza, ed approvato dall’Assemblea  all’unanimità.

Secondo quanto detto daPaolo Musetti e Luca Utrì (Filctem Cgil), Massimo Ismari (UilTec) ed Enrico De Nevi (FLAEI Cisl) il nuovo piano presentato da Enel prevede un drastico ridimensionamento a livello nazionale, ma che colpisce particolarmente la Liguria. I sindacalisti hanno precisato che  i tagli previsti in Liguria sono più marcati che altrove: si prevede la riduzione del 50 per cento delle Unità operative (settori territoriali di lavoro attraverso cui vengono ripartite le diverse “zone”, che corrispondono ai territori di ogni singola provincia). La riduzione sarebbe addirittura del 66 per cento alla Spezia,  dove – hanno spiegato i sindacalisti – non sono state neppure effettuate le assunzioni previste per il turnover. A livello regionale si passerebbe dalle attuali 16 Unità operative a 8.  Alla Spezia ne resterebbe soltanto una. Previsto anche un “accorpamento” in un’unica “zona”  di Savona e Imperia. Tutto ciò fa temere per il futuro occupazionale dei lavoratori  «e di conseguenza  – hanno ribadito i rappresentanti  sindacali – si teme vegano meno gli standard di sicurezza, legati ad un servizio così delicato, che noi invece  vogliamo vengano garantiti».

L’ordine del giorno approvato impegna quindi  la giunta  a farsi tramite, «mettendo in atto tutte le possibili azioni, garantendo un adeguato organico di riferimento commisurato sugli impianti presenti nella regione e alla difficoltà orografica  e di percorribilità del territorio, anche attraverso un tavolo concertativo, insieme a tutte le parti interessate, per ricomporre questa situazione ed assumere tutte le iniziative necessarie alla risoluzione di questa vicenda che porterebbe grave danno, all’autonomia gestionale e rappresentativa del comprensorio ligure, al degradamento della qualità del servizio ai cittadini nonché alla situazione lavorativa di tanti operai ed impiegati».

All’incontro con la delegazione dei lavoratori la giunta era rappresentata dall’assessore allo sviluppo economico, Renzo Guccinelli. Erano inoltre presenti, fra gli altri: Maurizio Torterolo, (Lega Nord Liguria-Padania), Aldo Siri (Liste civiche per Biasotti presidente), Alberto Marsella (Percorsi in Liguria), Nino Miceli (Pd) Ezio Chiesa (Gruppo Misto-Liguria Viva), Gino Garibaldi (Nuovo centro destra), Andrea Stimamiglio (Gruppo Misto) , Alessandro Benzi (Gruppo Misto), Marco Melgrati (FI).

 

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