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17
Set

Amianto: sì alla pensione, salvo rivalsa in caso di dolo. Cifre impressionanti sui nuovi ammalati

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b2ap3_thumbnail_amianto_fibra-di-Crisotilo-ridotta_20140917-143856_1.jpgGrazie ad una sospensione della seduta, Giunta e capigruppo hanno affrontato il problema dei lavoratori che sono stati a contatto con l’amianto. Si tratta di dipendenti o ex dipendenti di Ansaldo, Ilva, Stoppani e delle tante aziende dei settori delle riparazioni navali e dell’edilizia che utilizzavano le fibre potenzialmente mortali (nella foto la fibra di amianto) e che, a seguito di una inchiesta da parte della magistratura, apertasi ormai nove anni fa, rischiano di non vedere riconosciuto il loro diritto alla pensione. All’incontro, coordinato dal presidente del Consiglio regionale Michele Boffa, la giunta era rappresentata da Giovanni Enrico Vesco, assessore alle Politiche attive del lavoro e dell'occupazione, ed erano presenti i capigruppo consiliari, i rappresentanti sindacali e alcuni dei tanti lavoratori interessati.

Al termine è stato preso unanimemente l’impegno di approvare una mozione da parte del Consiglio regionale che preveda nel suo dispositivo i contenuti di un articolo di modifica della legge nazionale. Essa dovrà stabilire la salvaguardia dei diritti acquisiti e quindi l’erogazione delle pensioni agli aventi diritto fatta salva la successiva rivalsa una volta che la magistratura dovesse stabilire la sussistenza di un eventuale dolo. L’indagine magistratura iniziata nove anni fa di fatto ha provocato il blocco di tutti i provvedimenti da parte dell’Inail in base al principio di autotutela dell’Ente. La mozione, e la bozza di articolo di legge ivi contenuto, dovrebbe  essere la base per un incontro con i parlamentari liguri, con i capigruppo parlamentari e con il governo.

Come è stato spiegato dai sindacati e successivamente dall’assessore Vesco, i numerosi incontri tenutisi anche con i sottosegretari e i parlamentari liguri che si sono susseguiti fino ad oggi non hanno prodotto risultati perché gli emendamenti presentati in Parlamento per risolvere il problema dal punto di vista legislativo sono stati stoppati per ben tre volte. Tutti i capigruppo hanno chiesto un intervento più stringente ed efficace fino ad arrivare a organizzare una manifestazione a Roma. Vesco ha chiesto l’impegno di retto dei capigruppo locali per coinvolgere quelli nazionali. La Giunta investirà di nuovo del problema il ministro Giuliano Poletti e il sottosegretario Del Rio.

I rappresentanti delle organizzazioni sindacali hanno evidenziato che nei confronti dei lavoratori dell’Ilva di Taranto, stabilimento più “giovane” di 20 anni rispetto a quello di Genova, sono stati tenuti comportamenti ben diversi da parte della magistratura.

Impressionanti anche i dati epidemiologici presentati per confermare il fatto che l’amianto continua a far ammalare e ad uccidere, anche a distanza di molti anni dall’esposizione alla pericolosa fibra: nel 2013 si sono verificati 2545 nuovi casi di malattie professionali da amianto, contro i 2363 del 2013. In Liguria, sempre nel 2013, i nuovi casi sono stati 232, solo a Genova 129. Nel 2010 erano rispettivamente 317 e 130. Il totale dei ricoveri ospedalieri in Liguria ha interessato 1330 persone.

All’incontro hanno partecipato, fra gli altri,  Renzo Guccinelli , assessore allo Sviluppo economico, industria; Sergio Rossetti, assessore alle Risorse finanziarie e controlli; Antonino Miceli e Antonino Oliveri (Pd); Marco Melgrati e Matteo Rosso (FI); Edoardo Rixi e Maurizio Torterolo (Lega NordLiguria-Padania); Ezio Chiesa e Andrea Stimamiglio, (Gruppo misto); Gino Garibaldi (Ndc); Aldo Siri (Liste civiche per Biasotti presidente);  Alberto Marsella (Percorsi in Liguria).

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