Dirigenti sanitari di strutture, sì alla libera professione
E’ stata approvata, non senza contrasti, la legge che prevede la possibilità per i dirigenti sanitari di svolgere attività privata pur mantenendo un incarico di direzione di struttura complessa o semplice.
Si tratta del “Testo unificato elaborato ed approvato, a maggioranza, dalla 3a commissione, nella seduta del 16 febbraio 2015: “modifiche alla legge regionale 7 dicembre 2006 n. 41 (riordino del servizio sanitario regionale) e disposizioni conseguenti”. La legge è stata approvata con 16 voti a favore, 7 contrari e un astenuto. Hanno votato contro il vicepresidente e assessore alla salute Claudio Montaldo, l’assessore alle Risorse finanziarie e controlli, patrimonio e parchi, Sergio Rossetti, i consiglieri Franco Bonello, Antonino Oliveri (tutti del Partito democratico), Alessandro Benzi, Andrea Stimamiglio (Gruppo misto), Aldo Siri (Liste civiche per Biasotti Presidente).
Astenuto Giancarlo Manti (Partito democratico). A favore gli altri consiglieri del centro sinistra, di Forza Italia e del Nuovo Centro Destra. Positivo anche il voto di Angelo Barbero (Gruppo misto) e Lorenzo Pellerano (Liste civiche per Biasotti Presidente). Raffaella Della Bianca (Gruppo misto) non ha partecipato alla votazione giudicando in quella situazione il suo voto «ininfluente». Fatto inusuale, le relazioni di maggioranza e di minoranza al provvedimento sono state svolte da due esponenti dello stesso gruppo. Quella a favore della legge da Valter Ferrando, Pd, quella contro da Franco Bonello sempre del Pd.
Al termine della contrastata votazione Marco Melgrati (capogruppo di Forza Italia) ha chiesto le dimissioni dell’assessore alla sanità.
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