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18
Feb

Dirigenti sanitari di strutture, sì alla libera professione

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b2ap3_thumbnail_29_merlo_20150218-145401_1.jpgE’ stata approvata, non senza contrasti, la legge che prevede la possibilità per i dirigenti sanitari di svolgere attività privata pur mantenendo un incarico di direzione di struttura complessa o semplice.

Si tratta del “Testo unificato elaborato ed approvato, a maggioranza, dalla 3a commissione, nella seduta del 16 febbraio 2015: “modifiche alla legge regionale 7 dicembre 2006 n. 41 (riordino del servizio sanitario regionale) e disposizioni conseguenti”. La legge è stata approvata con 16 voti a favore, 7 contrari e un astenuto. Hanno votato contro il vicepresidente e assessore alla salute Claudio Montaldo, l’assessore alle Risorse finanziarie e controlli, patrimonio e parchi, Sergio Rossetti, i consiglieri Franco Bonello, Antonino Oliveri (tutti del Partito democratico), Alessandro Benzi, Andrea Stimamiglio (Gruppo misto), Aldo Siri (Liste civiche per Biasotti Presidente). 

Astenuto Giancarlo Manti (Partito democratico). A favore gli altri consiglieri del centro sinistra, di Forza Italia e del Nuovo Centro Destra. Positivo anche il voto di Angelo Barbero (Gruppo misto) e Lorenzo Pellerano (Liste civiche per Biasotti Presidente). Raffaella Della Bianca (Gruppo misto) non ha partecipato alla votazione giudicando in quella situazione il suo voto «ininfluente». Fatto inusuale, le relazioni di maggioranza e di minoranza al provvedimento sono state svolte da due esponenti dello stesso gruppo. Quella a favore della legge da Valter Ferrando, Pd, quella contro da Franco Bonello sempre del Pd.

Al termine della contrastata votazione Marco Melgrati (capogruppo di Forza Italia) ha chiesto le dimissioni dell’assessore alla sanità.

La legge prevede che il passaggio dei dirigenti sanitari al rapporto di lavoro non esclusivo non preclude il mantenimento o il conferimento di incarico di direzione di struttura complessa o semplice.” Inoltre, a partire dall’anno 2015 le risorse economiche rese disponibili dall’opzione per il rapporto non esclusivo dei dirigenti sanitari direttori di struttura complessa o responsabili di struttura semplice, sono finalizzate presso ciascuna Azienda sanitaria alla corresponsione dell’indennità di esclusività ai dirigenti sanitari che hanno superato l’anzianità di servizio di cinque anni nel periodo 2011-2014. Il fondo viene alimentato dagli importi prodotti negli anni successivi fino ad esaurimento degli aventi diritto. Limitatamente al primo anno solare di applicazione, l’opzione per il rapporto di lavoro non esclusivo sarà esercitata a partire dalla data di entrata in vigore della legge con decorrenza dal primo giorno del mese successivo. La legge ha carattere sperimentale per due anni, al fine di valutarne gli effetti sul Servizio Sanitario Regionale. Prevista anche una clausola di invarianza finanziaria secondo la quale dall’attuazione della legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza regionale.

Approvato un primo emendamento che stabilisce che per il conferimento dell’incarico di Direttore di dipartimento è necessaria l’opzione per il rapporto esclusivo. Via libera anche ad un secondo emendamento che stabilisce che l’opzione per  il rapporto esclusivo per la durata complessiva dell’incarico costituisce criterio preferenziale nella nomina di uno dei candidati, a parità di punteggio, nella selezione per il conferimento dell’incarico di direzione di struttura complessa.

Collegato al disegno di legge sull’attività dei medici è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno, primo firmatario Antonino Miceli del Pd, che impegna la giunta a “disporre un quadro tariffario e normativo omogeneo in tutte le aziende e enti del servizio sanitario regionale; a determinare analogamente omogenei valori delle detrazioni a favore delle aziende, in misura contenuta per favorire l’adesione dei medici alla scelta dell’esclusività, tenendo conto in modo oggettivo dei costi sostenuti dall’azienda per l’organizzazione delle prestazioni secondo le diverse modalità in cui si svolgono; a garantire la semplificazione e la facilitazione dell’accesso dei cittadini al sistema di prenotazione, nel rispetto delle regole della trasparenza; a garantire la possibilità di svolgimento in regime di libera professione intramuraria di cicli continuativi di prestazioni; a favorire, nell’ambito delle risorse disponibili, l’incremento dell’attività elettiva istituzionale e conseguentemente, della libera professione intramuraria; a impegnarsi a livello nazionale per il riconoscimento della possibilità di accesso all’attività intramoenia per le professioni infermieristiche e sanitarie”.

 

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