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25
Feb

No al maxi depuratore a Chiavari

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Il Consiglio regionale invita la giunta a valutare tecnicamente le indicazioni date dall’ATO e Città Metropolitana di Genova, riconsiderando anche le controdeduzioni presentate dagli Enti locali e votate dalla maggioranza dei sindaci del Tigullio nell’assemblea dell’ATO del 29 settembre 2015. L’impegno è stato assunto durante l'ultima seduta  quando la maggioranza ha approvato  l’ordine del giorno presentato da Matteo Rosso in cui si chiede anche di convocare in tempi brevi una riunione con tutti i Comuni interessati. Rosso ha ricordato che l’Ambito Territoriale Ottimale  Centro-Est della Città Metropolitana  di Genova,  ha individuato come soluzione al problema della depurazione del Tigullio Orientale, un unico depuratore comprensoriale, che è stato ipotizzato come sito per la realizzazione dell’impianto, l’area di colmata ad est del Porto Turistico di Chiavari.

 Lo studio, redatto dal gestore d’ambito IREN Acqua e Gas S.p.a. individuava vari scenari che prevedevano diverse soluzioni. Nel documento si rileva che Chiavari è l’unica città del Tigullio Orientale dotata di impianto di depurazione che già svolge le sue funzioni in regola con le attuali norme nazionali e comunitarie. Tuttavia – ha spiegato Rosso - questi studi  sono stati sottoposti all’esame dell’ATO dalla Città Metropolitana di Genova, senza un’adeguata informativa agli Enti locali e fino ad ora non esiste un progetto, neppure preliminare, con costi chiari e certi di una condotta da Sestri Levante a Chiavari. Il consigliere ha rimarcato che l’opera, anche per i tempi di realizzazione (oltre 6 anni), danneggerebbe il comparto del turismo balneare di tutto il Levante ligure. Nell’ordine del giorno si ricorda, infine,  che «la Regione Liguria sulla base delle normative nazionali e regionali può, trattandosi di Piano d’Ambito inserito nel Piano Regionale delle Acque, annullare o modificare con  motivazione, le decisioni prese da ATO.

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