Meno discariche e più raccolta differenziata. Bacino unico regionale per i rifiuti ma autosufficienza delle singole province nello smaltimento della spazzatura. Messa in sicurezza dell’impianto di Scarpino e individuazione di una soluzione alternativa alla mega discarica genovese. Razionalizzazione e ottimizzazione del sistema gestionale. Sono questi i punti fondamentali contenuti in tre ordini del giorno approvati all’unanimità dal Consiglio regionale sul tema dei rifiuti e sui problemi di Scarpino, la discarica da anni al centro di numerose polemiche esplose in modo clamoroso dopo una recente azione della magistratura intervenuta dopo che i liquami prodotti dai rifiuti tracimarono nel rio Cassinelle.
Secondo i consiglieri, l’amministrazione regionale deve rapportarsi con il Comune di Genova e l’Amiu per concordare i tempi di realizzazione dei prossimi obiettivi della municipalizzata, per conoscere quali fabbisogni finanziari sono previsti per gli impianti e lo sviluppo dei servizi. La Regione Liguria deve inoltre definire un modello gestionale che tenga conto delle funzioni e delle esigenze territoriali della città metropolitana di Genova e operare nella direzione dell’autonomia di smaltimento a livello provinciale anche per evitare il “sovraccarico della già satura discarica di Scarpino”.
Nella discussione in Consiglio regionale sono intervenuti fra gli altri Luigi Morgillo (FI), fra i promotori della richiesta di dibattito e primo firmatario di uno degli ordini del giorno approvati, Francesco Bruzzone (Lega Nord Liguria-Padania), Aldo Siri (Liste civiche per Biasotti presidente), Roberto Bagnasco (FI), Edoardo Rixi (Lega Nord Liguria-Padania). Ultimo intervento quello di Raffaella Della Bianca (Gruppo misto), che aveva presentato una interrogazione sul tema. Edoardo Rixi e Antonino Miceli (Partito Democratico) sono i primi firmatari degli altri due ordini del giorno approvati.
Il neo assessore al ciclo dei rifiuti Raffaella Paita (subentrata alla neoparlamentare europea Renata Briano) ha illustrato gli interventi presi per far fronte all’emergenza e gli indirizzi del Piano regionale che verrà portato al più presto all’esame dell’Assemblea legislativa. Secondo l’assessore la Liguria, e Genova in particolare, non possono avere come unica possibilità nella gestione dei rifiuti l’utilizzo della discarica: va sviluppata la raccolta differenziata, ma occorrono anche nuovi impianti o convenzioni per utilizzare gli impianti di termovalorizzazione e di riuso esistenti anche fuori regione. A questo proposito sono già stati stipulati accordi per l’utilizzo di quelli di Vado e Torino, accordi che diverranno parte integrante del nuovo Piano regionale dei rifiuti. Altra possibilità è quella di potenziare l’impianto spezzino che produce CSS.